Scienza, Tecnologia, Etica: A tutto c'è rimedio... anche alla morte.

Quello che in gergo si chiama "Trigger Warning"

Il seguente articolo è 

1. Molto lungo
2. Rispetto al tema del blog almeno all'apparenza decisamente fuori tema, per cui rischia di annoiare il lettore che viene qui a cercare articoli di argomento politico.
3. Abbastanza esplicito, si tratta di un argomento che potrebbe essere per alcuni disturbante, si parla di morte e di questioni ad essa connesse e relative.

Per cui, sappiate che se volete continuare a leggere avrete davanti a voi qualcosa che potrebbe portarvi via del tempo perché è articolo lunghissimo e non lo dividerò in più sezioni, potrete annoiarvi nel migliore dei casi, e se avete un certo tipo di personalità potreste persino essere profondamente turbati da quello che leggerete.

Detto questo, che è necessario e sufficiente ad avvisare tutti coloro dotati di un minimo buon senso, procediamo nella trattazione. 

Tutti noi conosciamo il detto antico

"A tutto c'è rimedio fuorché alla morte".

oppure

"Finché c'è vita c'è speranza".

Mi sembra evidente, la morte è considerata il processo definitivo, quello che pone fine a tutte le cose di un uomo, alla sua vita, alle sue speranze, al suo essere.

Certo, per coloro che seguono una qualche religione, esiste la possibilità che l'anima, lo spirito, qualche sorta di energia riesca a sopravvivere al corpo, trasformandosi in qualcos'altro.

Gli Ebrei hanno l'idea (di cui conosco non molto) dello Sheol, una sorta di sobrio Regno delle Ombre,

I Cristiani confidano nel Paradiso se hanno rispettato i precetti della loro fede, o temono l'Inferno se hanno contravvenuto ai precetti di base.

I Musulmani, beh, tutti voi sapete quanto riteniamo assolutamente nociva questa pseudoreligione, ed il motivo principale è che riescono a far superare la paura della morte, illudendo i propri adepti con un "paradiso materiale" dove l'uomo appena morto viene letteralmente avvolto dal piacere dei sensi prodotto da una settantina di vergini vogliose oltre ad altre delizie illusorie sotto tutti i punti di vista.

Per i Buddisti esiste la possibilità della reincarnazione.

I vari culti Pagani, ed io sono un  "simpatizzante" del Paganesimo Romano (anche se con la chiarissima distinzione che andrò a fare), sostengono l'esistenza del Regno delle Ombre, i Campi Elisi, per gli Etruschi esiste il Signore delle Tenebre, Aita, equivalente di Ade, e varie altre entità divine, semidivine, demoniache, che gestiscono il complesso mondo dell'aldilà.

Ma abbiamo tutti noi, persino i più devoti credenti, molto spesso, il dubbio che questa versione spirituale della vita dopo la morte sia soltanto una bugia pietosa che ci andiamo raccontando dalla notte dei tempi per non essere sopraffatti dall'incubo del nulla assoluto, del vuoto infinito ed eterno della dissoluzione della coscienza assieme al corpo.

L'uomo fin dal momento che si è reso conto che la sua vita ha una fine ha immediatamente respinto l'idea della fine.

E si è dato delle spiegazioni, forse c'è qualcosa dopo, ci deve essere per forza, non posso credere che un bel giorno mi spengo come il fuoco, "dissolvo come lacrime nella pioggia" direbbe Roy Batty, quell'Androide che in Blade Runner rappresenta ognuno di noi davanti alla più profonda ed incolmabile delle paure, quella dello sparire, della morte senza ritorno.

Esiste una scienza esatta, nota come Tanatologia, un ramo della Medicina Legale, che studia i fenomeni ed i processi immediatamente precedenti e successivi all'evento fatale che in Medicina è definito in modo aulico "Exitus" ossia la morte.

Purtroppo è una esperienza che, almeno fino ad oggi, abbiamo fatto tutti noi che abbiamo una certa età, per almeno una volta nell'arco della nostra esistenza, per almeno una persona cara.

Io personalmente ho vissuto questa esperienza per ben due volte in meno di un anno, quando sono venuti a mancare i miei amatissimi genitori, prima mio padre, di 88 anni, e qualche mese fa mia madre di 85.

Ma io fin dall'adolescenza ho avuto la fortuna per così dire di vivere in un contesto familiare dove abbiamo sempre ripudiato l'idea dell'accettazione passiva della morte.

Già mio nonno materno appena poteva mi raccontava di quanto odiasse doversene andare, e mi raccontava una frase che mia nonna, morta sette anni prima che nascessi, era solita dire. "Stiamo così bene, siamo una famiglia così unita, e tutto questo un giorno deve finire". Si una frase maledettamente simile a quella di Roy Batty, l'Androide. Ma maledettamente simile a quello che pensiamo tutti noi, almeno coloro che hanno avuto la piccola grande fortuna di avere una buona disposizione verso i fatti della vita, tale da amare la vita e ritenerla un bene assoluto irrinunciabile ad ogni costo.

Mio padre mi ha preso alla sprovvista, purtroppo se n'è andato un pomeriggio, la morte è stata assai perfida, più del solito, perché vestiva i panni dell'omino dormiente del placido sonnellino pomeridiano. Papà era li in poltrona, con le braccia conserte, perfettamente accomodato in posizione seduta, io parlavo, parlavo, mentre lui forse se n'era già andato. Se n'è andato nel sonno, me l'ha fatta a tradimento. E quando i bravissimi soccorritori in Eliambulanza sono arrivati, purtroppo lui non ha sentito ragioni e se n'è voluto andare a tutti i costi, a nulla valse la defibrillazione, a nulla è valsa la puntura di adrenalina, o la ventilazione, per almeno mezz'ora tentarono di tutto, era già andato.

Per mia mamma, la cosa è stata lentissima, supercontrollata, non mi sono fatto sfuggire nessun parametro possibile, nessuna terapia possibile, seguita dall'eccezionale equipe di Medicina d'Urgenza di uno dei migliori Ospedali del Centro Italia. Il Policlinico "Le Scotte" di Siena.

Ero li da giorni, misuravo i battiti, la  pressione, i medici ed i paramedici tutto il resto, ho visto lentamente spegnersi tutti i vari "indici vitali", fino a quando con una temperatura corporea ormai da giorni intorno ai 33°, ed una massima intorno a 50 (ed io non pensavo nemmeno che si potesse arrivare a valori così minimi), un pomeriggio, proprio quando pensavamo che stesse per riprendersi (la classica "melioratio premortem") invece ha smesso di respirare. L'equipe medica era appena uscita, e mi è stata comunicata la notizia che la Scienza Medica oltre quel punto non sarebbe potuta andare, almeno per ora.

Per mio padre non ci sono riuscito, anche se conto di poter ancora fare qualcosa. Contattai subito la Alcor, la società di Crionica più conosciuta, la più antica, risale agli anni '80, e comunque da quel che ho capito anche tra le più costose. In ogni caso una azienda estremamente seria. Mi dissero che non c'era più modo di poter fare qualcosa, era passato troppo tempo. In realtà era passato poco più di un giorno, ma quella porta, forse per mancanza di preparazione da parte mia visto che era tutto accaduto all'improvviso, mi venne chiusa.

Per mia mamma invece le cose sono andate diversamente. Sia perché lei si è spenta in un Ospedale, un buon Ospedale, dotato di un buon obitorio, con un buon personale, dove sono state svolte le procedure su mia richiesta di riduzione della temperatura (in realtà non è così semplice ci servono dei permessi e delle motivazioni, che potrò fornire a coloro che fossero interessati che volessero contattarmi al mio indirizzo di email che lascio qui sotto, ma che qui non posso precisare per non annoiare troppo i lettori). Sia perché ero ormai da tempo pronto all'evento, ma per quanto vuoi essere pronto, si sarebbe potuto fare persino di più.

Ma spieghiamo chiaramente. Mia madre è stata ibernata. O per meglio dire, è in questo momento Criopreservata, si trova ad una temperatura intorno ai 200° C sottozero, inserita in un contenitore Dewar, presso il sito della Kriorus, in Russia.

In queste condizioni il corpo umano non si altera se non per piccoli impercettibili eventi marginali. Certo, potrete trovare, ed io purtroppo qualcuno ne ho trovato, dei medici pronti a dirvi che non è vero, che in realtà dopo morto il corpo comunque muta irreversibilmente, che non vi dovete montare la testa. Certo, di gente così ce n'è sempre stata, avete presente quelli che attaccavano Galileo? Ecco più o meno. Per cui non vi aspettate che tutti vi dicano che è il miglior modo possibile per mantenere un corpo umano dopo la morte. Molti vi diranno il contrario, e tra costoro molti cosiddetti esperti, per tutta una serie di motivi, molti dei quali per niente buoni.

Ma la verità è questa, che tra la polverizzazione a livello atomico o molecolare del vostro corpo, a seguito di trasformazione in cenere, insomma la cremazione, e la trasformazione di un essere umano in un banchetto per i vermi oleari, un evento che ha da sempre scatenato la letteratura dell'orrido, ci sta una terza e preferibile soluzione, tutto sommato nemmeno più costosa di tanto, che viene messa a disposizione dagli Scienziati della Kriorus. La Conservazione del Corpo. Attenzione la Criopreservazione non va assolutamente confusa con l'Imbalsamazione. La procedura per imbalsamare un corpo ne snatura l'essenza, il corpo diventa qualcos'altro, viene sottoposto ad un trattamento che magari ne preserva una parte dei tessuti, di solito quelli più esterni e visibili, l'involucro, per così dire, ma fa scempio di tutto il resto, ad iniziare dal cervello, che è una delle parti purtroppo più delicate e deperibili. Per quanto riguarda invece il congelamento a bassissima temperatura si ha il fenomeno della "cristallizzazione", per cui tutti i processi di decomposizione, persino quelli dei bulbi oculari, vengono fermati.

L'idea è quella che ci ha fornito la natura stessa, e che ai Russi non poteva sfuggire, i ritrovamenti di Mammuth di decine di migliaia di anni fa praticamente intatti tra i ghiacci della Siberia, oppure anche quel ritrovamento di casa nostra (o di confine) al Similaun, di Oetzi, quell'antico progenitore dei Reti, praticamente a parte un poco di grasso perso, quasi perfettamente mantenuto, da 4000 anni ad oggi, tra i ghiacci delle Alpi.

Perché dovremmo mantenere un corpo integro? Per quanto tempo?

Perché la scienza anche quella medica è in continua costante evoluzione ad accelerazione costante, nonostante i fondamentalisti islamici ed altri dementi tra cui purtroppo anche molti potenti, ed uomini politici del Reich, ce la stiano mettendo tutta per riportarci al medioevo.

Perché un domani, e nemmeno troppo remoto (alcuni e tra questi persone non troppo ottimiste stimano intorno al 2030 come scrive Ray Kurzweil in "La Singolarità è vicina") potremmo risvegliare i nostri cari ed essere tutti assieme una gran bella famiglia che si ritrova. Ma giustamente oggi la morale immorale portata avanti dai progressisti mira a smontare l'intero concetto di famiglia, figuriamoci se questi individui possono tollerare l'idea di una famiglia in cui genitori, e magari persino nonni e trisavoli possano tornare a vivere insieme a noi.

A dire il vero questa cosa non è nemmeno in contrasto con la religione, perché nessuno vieta ad un credente comunque di dare il saluto all'anima o a cosa vi sia, secondo la funzione religiosa preferita. Solo che assieme alla speranza, più o meno ben riposta nella resurrezione promessa da qualche religione, c'è anche quella assai più, permettetemi di dirlo, concreta, promossa dalla Kriorus.

Ho sentito alcuni, e tra questi dei cari amici, reagire con un "sono assolutamente contrario" a questa idea. E' solo un fatto di consuetudine. Anzi come direbbe un mio amico, è un fatto di temperatura. Per queste persone, o per alcune di queste, è meglio portare un corpo di un defunto ad oltre mille gradi per la polverizzazione, piuttosto che a -200 per mantenerlo perfettamente intatto.

Sorvoliamo sul fatto paradossale che appunto molti di costoro considerano come di moda, naturale, ben fatto, riservare ad una persona cara lo stesso trattamento che i nazisti riservavano agli ebrei, la cremazione appunto, ma io rispetto comunque il loro punto di vista, anche se trovo curioso che chi dice di voler bene a qualcuno, arrivi a fare quello che secondo me dovrebbe essere fatto solo coi criminali più terribili, quelli più efferati, anche se, con la scienza del futuro persino quei cervelli distorti potrebbero essere riforgiati, per cui chiedo ai critici della Criopreservazione assoluto rispetto.

Gli Scienziati della Kriorus mi onorano del fatto di considerarmi uno di famiglia, uno della loro squadra. Sono persone profondamente motivate dall'idea sacra ed assoluta che la vita è un bene assoluto che merita di non essere mai interrotto, e che se viene interrotto dobbiamo fare l'impossibile per recuperarlo.

Gli Scienziati della Kriorus lavorano notte e giorno, per un importantissimo progetto, il più importante che sia mai stato concepito dalla mente umana, il ritorno alla vita delle persone.

Mentre in giro per il mondo molti imbecilli, troppi, studiano ogni giorno il modo per dare la morte ad altri uomini, loro, un gruppo di veri angeli, di eroi, di geni, stanno studiando il modo per ridare la vita all'Uomo.

Pensate solo per un istante, una madre, un padre, un figlio, quel figlio perso per un orribile malattia, o per un grave incidente, o persino, pensateci solo per un attimo, perché ammazzato dalla mano di un assassino. Pensate, un giorno quel cuore torni a battere. Purtroppo c'è una morale distorta che ci fa venire in mente certa letteratura horror, pensiamo a Frankenstein piuttosto che a qualche filmetto o raccontino da "gothic". Nulla di tutto ciò. Dimenticatevi le fesserie sui "cimiteri viventi" scritte da qualche scrittore come Stephen King proprio facendo leva sull'ancestrale paura della morte.

Un giorno, se volete, potrete riabbracciare i vostri cari che vi hanno lasciato. Kriorus vi offre questa incredibile opportunità.

 

Fabrizio Baldi

Ribellione Nazionale, mercoledì 18 maggio 2016.

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